La differenza tra domanda esplicita e domanda latente
Una delle prime analisi per capire se un progetto può avere successo su Internet è valutare la domanda esplicita e domanda latente degli utenti. Perché?
Alcune delle prime domande che mi pongo nello sviluppo di una strategia di web marketing sono: “C’è ricerca da parte degli utenti di questo prodotto/servizio?” e “Questo prodotto/servizio quali problemi/esigenze risolve? Di chi?”.
Porsi queste domande non è banale perchè comporta l’utilizzo di strumenti (ripeto strumenti) completamente diversi.
Sapere se l’utente cerca online un prodotto/servizio (domanda esplicita) indica che sarà importante capire ed analizzare come, quanto, quando e su quali siti web vengono effettuate le ricerche.
Per cercare qualcosa non esiste solo Google, dipende dal settore di mercato: ad esempio, un ristorante viene cercato sempre e solo sui motori di ricerca o magari anche su TripAdvisor? Una camera di albergo viene cercata sempre e solo sui motori di ricerca o magari anche su Booking.com? Un prodotto viene cercato sempre e solo sui motori di ricerca o magari anche sui marketplace o sui comparatori di prezzo? Un oggetto usato viene cercato sempre e solo sui motori di ricerca o magari anche su Ebay o Subito.it?
Riuscire ad analizzare le ricerche degli utenti permette di essere visibili con il nostro prodotto/servizio proprio mentre lo stanno cercando, ma gli strumenti possono essere diversi e quindi diversa sarà la strategia online da sviluppare.
La ricerca è l’unico modo per essere visibili online? Mmmm… direi proprio di no!
Un’altro modo per renderci visibili all’utente è catturare la sua attenzione risolvendo un potenziale problema o esigenza. Questa è la domanda latente e bisogna essere bravi perché poniamo il nostro messaggio in un momento in cui l’utente non ci sta proprio pensando minimamente! Questo è il regno incontrastato dei social network, di solito Facebook per numero di utenti attivi giornalmente (è uno strumento e non è detto che sia quello giusto per tutti i settori di mercato, ma soprattutto non è l’unico).
Qual è la forza di Facebook? Di prendere ogni informazione che gli viene passata per profilare ciascuno dei propri iscritti: età, sesso, luogo, interessi, comportamenti, dispositivi, collegamenti e quant’altro. Ogni informazione viene immagazzinata per un unico fine: la profilazione.
Cosa significa? Un chiaro esempio: pochi giorni fa era il compleanno di mia moglie, a cui piace tanto un tipo di profumo.
Se mi fosse passato davanti un annuncio con la foto del suo profumo, proprio quello che vedo in bagno ogni giorno, con questo messaggio – “Compleanno in vista per una persona speciale? Regala [nome profumo], lo riceverai in 48 ore con la confezione regalo con il suo nome. Scopri di più!” – secondo te non ci avrei cliccato sopra? Difficile almeno non cliccare, non credi?
Ma come sarebbe potuto succedere? L’inserzionista avrebbe raccolto dal mio profilo tutte le informazioni che gli servivano per un unico fine: catturare la mia attenzione (stimolo) risolvendomi l’esigenza del regalo perfetto per mia moglie, proprio a pochi giorni dal suo compleanno (la domanda latente).
La vendita è la soluzione ad un problema (mi si è rotta la macchina, cerco un meccanico vicino) o di un esigenza (il profumo per mia moglie) e nell’analisi del processo di acquisto dobbiamo valutare se esistono la domanda esplicita e domanda latente per scegliere gli strumenti giusti, con i messaggi giusti.
Ci sarebbero un mondo di cose da aggiungere, ma in questo articolo volevo solo farti capire meglio che in ogni settore, per ogni obiettivo, è la strategia che conta e che gli strumenti devono essere scelti di conseguenza.
Spero di averti trasmesso delle informazioni interessanti, ma vorrei saperlo da te.
Se hai piacere puoi lasciare un commento qui sotto. Alla prossima!
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